Il tandem dell'Esperto in Gestione Energia EGE UNI 11339 (già Energy Manager) e del Mobility Manager MM UNI 11977
Trovandomi nella situazione di avere la certificazione EGE UNI-CEI 11339 dal 2015 e di voler fare il percorso per la nuova certificazione per Mobility Manager UNI-CEI 11977, ho maturato la necessità di scrivere questo articolo.
L’esperienza di questo decennio della figura dell’EGE dopo il recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica con il D.lgs. 102/14 nel settore energetico, spero possa essere da esempio al settore della mobilità, viste le evidenti affinità e le sinergie che ci sono tra la gestione dell’energia e quella della mobilità sostenibile. Sicuramente c’è una condivisione degli obiettivi, in termini di sostenibilità ambientale e di miglioramento della qualità della vita delle persone, nelle aziende e nelle città in cui si vive.
Chi è l’EGE
In principio, c’era il tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia, una figura introdotta in Italia dalla legge 10/91, al fine di promuovere il controllo dei consumi e la diffusione di buone pratiche di efficientamento energetico, presso i soggetti pubblici e privati caratterizzati da consumi importanti, ma poco chiaramente definita in termini di caratteristiche professionali e competenze. Il tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia viene spesso identificato con l‘“Energy Manager”, una figura professionale oggi ben definita e certificata secondo le norme UNI.
Fino al 2014 il ruolo dell’energy manager rimaneva limitato e poco attraente all’interno delle aziende. Solo dopo il recepimento in Italia della sopra citata Direttiva e con l’introduzione dell’obbligo per le Grandi Imprese e le Imprese Energivore di redigere ogni quattro anni una Diagnosi Energetica certificata da un EGE, prima di essere inviata all’ENEA, ente preposto al controllo di questi obblighi aziendali, l’EGE si è affermato come figura centrale della transizione energetica. Di seguito, la prassi più o meno consolidata di richiedere una diagnosi energetica redatta da un EGE o Esco certificati per accedere a bandi e finanziamenti per l’efficienza energetica.
L’EGE – Esperto Gestione Energia è la figura professionale che gestisce l’uso dell’energia in modo efficiente coniugando conoscenze nel campo energetico con competenze gestionali, economico-finanziarie e di comunicazione, mantenendosi continuamente e costantemente aggiornata sull’evoluzione delle tecnologie, delle metodologie e della normativa energetico-ambientale. L’EGE si pone l’obiettivo di migliorare il livello di efficienza energetica e di ridurre i consumi di energia primaria e le emissioni di gas clima-alteranti legate all’utilizzo dell’energia.
In Italia, il numero di Esperti in Gestione dell’Energia certificati si attesta intorno ai 2.800, secondo dati recenti. Questo numero include professionisti certificati da enti terzi e indipendenti sotto accreditamento (ACCREDIA). I requisiti per candidarsi alla certificazione, oltre a quelli riferiti al titolo di studio, sono riconducibili alla dimostrazione di essersi occupato, con evidenze formali, delle attività normate per la certificazione. Di queste attività alcune sono obbligatorie, come ad esempio quella di aver redatto delle Diagnosi energetiche.
In sintesi, il panorama degli EGE in Italia è in crescita, con un numero significativo di professionisti impegnati a favorire l’efficienza energetica e la sostenibilità nel nostro paese. Di recente è stata inserita anche l’opportunità di coinvolgere l’EGE nelle attività cosiddette 5.0, l’innovazione digitale delle imprese.
Chi è il Mobility Manager
Quella del Mobility Manager è una figura professionale strategica all’interno dell’organizzazione, introdotta con il Decreto interministeriale “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” del 27 marzo 1998 (Decreto Ronchi), deputata a gestire gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, ottimizzando i costi per gli spostamenti, in sintonia con le politiche di mobilità sostenibile del territorio, così da limitare la congestione del traffico e le emissioni in atmosfera. L’articolo 3 del citato Decreto circoscriveva l’obbligo di nomina a enti pubblici e aziende con più di 300 dipendenti per “unità locale” o, complessivamente, con oltre 800 dipendenti operanti in più sedi locali in comuni classificati a rischio di inquinamento atmosferico. Tale soglia è stata abbassata nel 2000 estendendo l’obbligo a enti e aziende con più di 100 dipendenti.
Il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) prevede, all’art. 229 rubricato “Misure per incentivare la mobilità sostenibile”, che le imprese e le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti in una singola unità locale e ubicate in un capoluogo di regione, in una città metropolitana, in un capoluogo di provincia, ovvero in un comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti, sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL). Questo Piano deve essere finalizzato alla riduzione dell’utilizzo del mezzo di trasporto privato individuale, prevedendo la nomina del Mobility Manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile.
Il Decreto sulla mobilità pubblicato il GU n.124 del 26 maggio 2021 dà attuazione all’art. 229, comma 4 del decreto-legge 19.05.2020 n. 34 convertito con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77, e conferma in nove articoli l’importanza di promuovere una mobilità sostenibile, quella della figura del Mobility Manager e del Piano Spostamenti Casa Lavoro. Il Decreto ha definito le ‘Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)’ pubblicate con DD MIMS del 4/8/2021 che definiscono la struttura, i contenuti minimi e forniscono la Metodologia di valutazione dei benefici ambientali.
Dal 10 aprile 2025, la nuova norma UNI-CEI 11977 ha introdotto la possibilità di certificazione come figure professionali anche nel settore della mobilità.
La norma definisce competenze, abilità e responsabilità di queste figure professionali certificate da enti terzi e indipendenti sotto accreditamento (ACCREDIA):
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Fleet Manager: gestisce la flotta aziendale.
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Mobility Manager: ottimizza gli spostamenti sistematici casa-lavoro dei dipendenti e redige i Piani Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL).
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Travel Manager: organizza i viaggi aziendali in chiave efficienza, sostenibilità e sicurezza.
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Chief Fleet Mobility and Travel Officer: la figura trasversale che unisce e coordina tutte le attività sopra elencate.
Fonti
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Ministero Infrastrutture e Trasporti, Direzione Generale per il Trasporto Pubblico Locale, DIV. 3, 2° “Rapporto sulle attività dei Mobility Manager di Area in Italia” Città coinvolte dalla normativa del Mobility Management 2025.
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Tavolo tecnico Mobility Management Ministero Infrastrutture e Trasporti, Direzione Generale per il Trasporto Pubblico Locale, DIV. 3, “Giornata studio del Mobility Manager di Area” di ASSTRA. Indagine sui MMAz 2024.
Analogie e differenze tra i due ruoli
Entrambe le figure professionali condividono l’obiettivo di migliorare la sostenibilità ambientale e la qualità della vita, ma presentano differenze significative nella loro strutturazione normativa e nel riconoscimento istituzionale. La tabella seguente evidenzia i principali punti di confronto:
| Aspetto | EGE (UNI-CEI 11339) | Mobility Manager (UNI-CEI 11977) |
|---|---|---|
| Quadro normativo europeo | Direttive Europee recepite (es. 2012/27/UE) | Mancanza di raccordo europeo |
| Obbligo di certificazione | Sì - La Diagnosi Energetica (obbligatoria per Grandi Imprese e Imprese Energivore) deve essere certificata da un EGE certficato | No - Il PSCL può essere redatto da Mobility Manager “in possesso di un’elevata e riconosciuta competenza professionale e/o comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell’ambiente” |
| Ente di riferimento e controllo | ENEA - controlla e misura i risultati, gestisce l’invio delle Diagnosi Energetiche | Assente - nessun ente preposto al controllo del rispetto della normativa |
| Riconoscimento nel mercato | Elevato - possibilità di utilizzare il titolo come strumento di carriera in azienda e come liberi professionisti | Limitato - figura ancora poco riconosciuta |
| Presenza nel settore | Circa 2.800 professionisti certificati | Figura in fase di sviluppo (la norma UNI di riferimento è stata ad aprile 2025) |
| Valorizzazione del ruolo | Previsto compenso per attività professionali | Previsto rimborso spese per Mobility Manager d’Area (DM 2022/271) |
La principale differenza risiede nel fatto che per il settore energetico è stata definita e organizzata in modo più completo la figura principale di riferimento, l’EGE, con un percorso a cascata che parte dalle Direttive Europee, passa per la normativa nazionale, si avvale dell’ENEA come controllore e misuratore dei risultati, e arriva a livello aziendale con un riconoscimento chiaro sul mercato del lavoro.
Per il settore della mobilità, invece, manca un raccordo europeo, una certificazione formale da enti terzi dei documenti prodotti per la programmazione e la pianificazione della mobilità aziendale e si sconta un riconoscimento professionale ancora marginale. Abbiamo ancora l’occasione per affermare anche il ruolo del Mobility Manager, che potrebbe seguire un percorso di valorizzazione professionale simile a quello dell’EGE.
Conclusioni e riflessioni finali
Non c’è bisogno di reinventare l’acqua calda: si può prendere spunto da una buona pratica che sta avendo successo con evidenze oggettive, in termini di risultati sulla sostenibilità ambientale, l’innovazione e la crescita occupazionale.
Si potrebbe pensare di affidare - anche per questo settore - il controllo del rispetto della normativa a un Ente di riferimento con un ruolo di facilitatore tecnico, controllore e mediatore tra le figure professionali e il Ministero, sul modello di quanto avviene con l’ENEA per il settore energetico.
La mobilità sostenibile rappresenta una tematica fondamentale per il presente e il futuro dei centri urbani e delle aziende e incide direttamente sulla qualità della vita delle persone. È quindi auspicabile che il settore della mobilità possa beneficiare di una struttura normativa e istituzionale più solida, seguendo l’esempio positivo del settore energetico.
Fabio Spinelli è EGE certificato UNI-CEI 11339 dal 2015. Combina competenze nella gestione dell'energia con la mobilità sostenibile.